07
Feb

Lussazione di spalla, chi rischia di più?

Quando la testa dell’omero fuoriesce forzatamente dalla sua sede naturale, parliamo di lussazione di spalla. Questo tipo di infortunio può accadere in caso di trauma sportivo o di caduta, ma può avere luogo pure a seguito dell’esecuzione di movimenti molto ampi che forzano oltremodo la meccanica dell’articolazione anche in gesti comuni della vita quotidiana.

«Le persone più suscettibili a questo tipo di infortunio alla spalla sono coloro che praticano sport di contatto come il calcio, il rugby o la pallacanestro – racconta il dottor Carlo Sala, ortopedico -. Può altresì accadere a persone che compiono normali gesti quotidiani come allungarsi per afferrare qualcosa posto in alto sopra la testa, o più banalmente per una perdita di equilibrio che provochi la caduta sulla spalla.

 Inoltre, alcune persone presentano una struttura tendinea e legamentosa molto flessibile che dà luogo a lassità della spalla al punto da non garantire stabilità all’articolazione. In inglese vengono definite “double jointed” e si tratta quasi sempre di persone giovani, impegnate in sport che richiedono movimenti ripetuti delle braccia al di sopra del livello della testa come il nuoto, il tennis o la pallavolo. 

Occorre specificare che, come sottolineato sempre dal Dottor Sala, lo sport molto spesso non è la causa dell’instabilità, ma contribuisce a mettere in luce la problematica. Poiché la lussazione completa di spalla è un infortunio che tende a ripresentarsi anche molte volte, nei casi più gravi – caratterizzati anche dalla frattura di un piccolo osso della glena, ovvero la parte concava che, sulla scapola, accoglie la testa dell’omero – può essere necessario intervenire chirurgicamente».

Lussazione di spalla. Vietato il “fai da te”

Chi presenta lassità delle strutture legamentose e tendinee, talvolta è in grado di procurarsi la fuoriuscita e poi il riposizionamento della spalla in modo autonomo, senza la necessità di un trauma. «In caso di lussazione o sublussazione, ovvero la fuoriuscita parziale della spalla, è assolutamente vietato il “fai da te” – raccomanda il dottor Sala -. 

Si tratta infatti di una situazione di emergenza e, a meno che non ci si trovi in un contesto sportivo con la presenza di medici e fisioterapisti in grado di ricollocare l’articolazione nella sua sede corretta, è necessario recarsi al pronto soccorso. Solo dopo aver riposizionato la spalla nella sua sede naturale, lo specialista sarà in grado di valutare l’entità del danno e, di conseguenza, la terapia».

5 consigli in caso di lussazione

Subito dopo il trauma

1. Immobilizzare il braccio

2. Applicare del ghiaccio per ridurre il gonfiore (aiuta anche contro il dolore acuto)

3. Recarsi al più presto al pronto soccorso. Il medico sarà in grado di ricollocare l’articolazione nella posizione corretta senza causare ulteriori danni

Dopo essere andati in pronto soccorso

4. Indossare la fasciatura a tracolla per riposare il braccio per consentire ai tessuti di guarire e al dolore e al gonfiore di regredire

5. Limitare il più possibile i movimenti per consentire alla spalla di guarire

6. Lavorare insieme al medico a un piano di recupero a lungo termine per prevenire infortuni futuri. Si può iniziare con terapie fisiche e fisioterapia per rinforzare la spalla, ma si può anche includere l’opzione chirurgica.

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